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Che occhi grandi che hai…

Quella è la riga dei 12/decimi naturali. Ah però! Insomma, son soddisfazioni. Sono passate neanche 24 ore dall’operazione e anch’io sono sorpreso: l’occhio è normalissimo, non si distingue da quello non operato, inizio a vederci abbastanza bene, non ho alcun dolore o fastidio. Mentre andavo alla visita di controllo, per strada continuavo a chiudere l’occhio sinistro per valutare quanto vedevo con il destro e quanto lontano; qualcuno avrà pensato a goffi tentativi di approccio mediante occhiolino-old-style, io però mi sentivo un po’ superman: vedevo anche molto lontano!

Ieri sono arrivato in ambulatorio verso le 15, mi hanno dato da bere un po’ di Valium (ancora un po’, per favore), poi dopo una mezz’oretta mi hanno portato in sala laser / operatoria. L’intervento dura meno di 15 minuti, ti chiudono l’occhio sano, stendono un telo sulla faccia dal quale esce solo l’occhio da curare, che viene tenuto aperto con degli adesivi. A quel punto inizia un giro di colliri (questo è anestetico, guardi la luce rossa, questa è acqua, questo è collirio, tenga aperto, la vede ancora la luce rossa?) tale da farti perdere completamente il senso di quello che sta succedendo; anche quando incidono l’occhio, e tu sai che lo stanno facendo, non ti accorgi di nulla. Poi inizia il laser, che dura una trentina di secondi, un altro giro di colliri e tanti saluti. Il momento più bello è la consegna dei gadget: un bel marsupio con logo del centro oculistico, contenente – oltre a colliri, gocce, salviettine, eccetera – un bellissimo paio di occhiali da cantiere, dress code obbligatorio per la prossima serata in discoteca.

Quindi, per riassumere, ne vale assolutamente la pena. Soprattutto per gli occhiali.