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Le parole perfette sul Pride e sul movimento

Questa lettera di Giuseppina La Delfa sta circolando su alcune liste del movimento: c’è scritto quello che molti pensano e precisamente con questi toni e in questi termini. C’è bisogno di persone come Giuseppina.

Car* tutt*,

vorrei spendere due parole a favore del comitato Pride prima di dirne altre due a sfavore dello stesso.

Anche io parlo con la pancia: non ho fatto percorsi politici, studi di generi, ecc… ho solo sempre avuto una serie di problemi da risolvere come lesbica, come parte di una coppia lesbica, come madre lesbica. La mia politica è questa: tentare di rendermi la vita un po’ più facile, più degna, più equa. In qualunque modo, ma preferibilmente insieme a tutto il movimento, mi batterò, e Famiglie Arcobaleno si batterà, perseguendo questo scopo.

Ogni Pride aggiunge qualcosa alla nostra battaglia ma ho paura che questo Pride ci tolga qualcosa, prima di tutto che ci faccia perdere di vista lo scopo di tanta battaglia, di tante energie spese, di
tanta fatica.

Il comitato Pride ha lavorato duro in questi mesi e ha messo in piedi una serie di avvenimenti di grande importanza con l’aiuto di tutte le associazioni disponibili. ci sono stati convegni, relazioni, feste, presentazioni, dibattiti, che spaziavano le problematiche più disperate: ognuna è stato un arricchimento per tutt*, movimento e sostenitori, simpatizzanti, curiosi.

Sulla scia di questo Pride, ci sono stati altri avvenimenti sparsi sul territorio, e ognuno è stato anche lì frutto di fatica, lavoro, energie spese e ognuno ha portato qualcosa a ognuno di noi.

Il comitato Pride ha organizzato la sfilata di Bologna: personalmente e come rappresentante di FA, sono molto delusa per come è andata: l’ora, il posto, la gente assente, la mancanza di servizi, i bar chiusi o inesistenti, il servizio d’ordine fantasma… Sono sicura che è stato fatto il meglio considerate le circostanze, ma allora erano le circostanze sbagliate.

Colgo l’occasione per dire che FA sarà sempre presente d’ora in avanti al Pride di Roma spendendo lì il massimo delle sue energie e anche dei suoi pochi soldi per dare sempre più visibilità alle nostre famiglie: pensiamo che Roma deve essere ogni anno la sede del Pride nazionale. Pensiamo altresì che bisogna fare altre manifestazioni in tante città di province, magari in concomitanza per dare risalto alla cosa.

Per tornare a Bologna, penso che tutti gli attori di questa triste faccenda abbiano una parte di responsabilità, penso che tutto è partito dalla passione che ognuno di noi tenta di mettere in questa
battaglia, ma penso anche che, a volte, la passione non solo non basta, ma provoca danni.

Ora, poiché la frittata è fatta, tentiamo insieme di ricucire il dialogo tra Facciamo Breccia e Arcigay, Arcilesbica, tentiamo di ricordarci perché lottiamo e tentiamo di farci tutti quanti l’esame di coscienza. Non possiamo mandare all’aria tanto lavoro, tanta passione, tanti dolori ora che più che mai abbiamo bisogno di essere uniti. Mi auguro davvero che tutti gli attori riescano a trovare il modo di convergere per il bene di tutto il movimento e che ognuna riconosca la sua parte di responsabilità.

Mando un saluto speciale a Graziella Bertozzo che in questi avvenimenti sicuramente ha sofferto più di tutt* nella sua dignità di persona.

Giuseppina La Delfa
Associazione Genitori Omosessuali
famigliearcobaleno.org