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Qualche ora romana

Oggi sono stato a Roma, anzi sto scrivendo ancora da Roma in attesa dell’aeromobile per Milano. Toccata e fuga per partecipare a un interessante incontro organizzato da Lsdi e da Vittorio Pasteris (il giornalismo digitale questo sconosciuto) e per presenziare a un’audizione del Cnel sui contenuti digitali. Interessante il primo incontro non solo per l’ottimo lavoro che fanno, e non da oggi, gli organizzatori, un lavoro di informazione e condivisione che serve; interessante poi perché questa volta c’è l’interesse del sindacato. Anche nel 2000/2001 la Fnsi si era molto interessata al digitale, per poi dimenticarsene dopo. Io spero che l’interesse questa volta sia reale, soprattutto perché spero che si porti dietro un po’ di conoscenza del tema, e che questa conoscenza sia poi contagiosa.
Inutile dire che gli interventi dei sindacalisti puri sono stati tutti abbastanza ingessati e scontati, come del resto è la professione del giornalista oggi.
Quanto al Cnel, che dire? Ha sede in una villa dentro Villa Borghese. Sta lavorando anche per capire che cosa sono questi fantomatici “contenuti digitali” (film, musica, testi, eccetera): auguri.

Ho poi fatto due passi per Roma, che lascia sempre senza fiato. Certo un po’ troppi turisti, un po’ troppi lavori su tanti monumenti, un po’ troppe indagini conoscitive della metropolitana, un po’ troppa polizia a causa di un po’ troppi politici. Molti troppo, e anche un troppo, troppo bella. Con “questa ottobrata romana” – come ho sentito definire il clima estivo di oggi – è stato troppo bello passeggiare senza meta pensando ai fatti miei. E facendo caso a quanto i romani, i ragazzi romani, siano diversi dai milanesi: qui nella Capitale tutti sul genere bonazzo, mentre a Milano regna il fighetto. Dopo Fnsi e Cnel mi serviva per forza qualcosa di Queer.