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Milano-Torino in bicicletta a scatto fisso: le (mie) prove generali

La Milano-Torino in bici fissa è uno degli appuntamenti classici della Milano Ciclistica e io quest’anno non me la voglio perdere: la corsa sarà il 22 aprile. Trattandosi della prima partecipazione ho pensato fosse il caso di capire se ce la faccio, appunto, ad andare fino a là, e così oggi ho provato a fare questi 145 km. A Torino con il mio 47/15 ci sono arrivato, ecco come:

  • c’era un gran vento, quasi sempre laterale o diagonale, una vera seccatura
  • il vento era anche freddo e nonostante la bella giornata ho patito davvero molto
  • la strada è ottima: asfalto ok, pochissimi punti dove è sconnesso, perfetto anche per una bici da corsa
  • la strada è pessima: noiosa da morire, ‘sta pianura è proprio triste
  • oggi è Pasqua: il gran deserto
  • quasi nessun problema per le gambe, qualche problema per la testa: ogni tanto ho pensato “cerco la stazione e torno in treno”
  • ho capito perché i ciclisti si depilano le gambe…
  • molti problemi per le mani: dopo un’ora a stringere il manubrio non le sentivo più e non poter mai mollare a causa del vento ha peggiorato la situazione col passare delle ore
  • le ore, appunto: sono uscito di casa alle 8:30, ero in via Foppa alle 9, sono arrivato a Torino alle 14:50: in mezzo una pausa paninopipì da mezz’ora e due pause caffè da 15 minuti
  • non credo ce la farei senza pause, vedremo
  • i momenti di crisi: ad Abbiategrasso, perché pedalavo già da un’ora ed ero ancora praticamente a Milano; a Mortara perché mi sono perso per mezz’ora; a Casale Monferrato, perché ho visto un drammatico cartello “Torino 79 km”; a Morano Po perché sono passato in mezzo a una nuvola di profumodisalamella e mi è venuto un attacco di fame pasquale
  • ritorno a Milano – dove mi aspettavano un tè indiano e una colomba – su nuovissimo treno regionale veloce con ottimo spazio per le bici

Riassumendo: son contento, la corsa merita, non vedo l’ora di farla e di andare a dormire.