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Sogno strade più sicure e senza confini

Basta piste ciclabili!

di Marco Mazzei *

Sogno una città senza piste ciclabili, davvero. Sogno una città dove le piste ciclabili siano le strade, dove lo spazio pubblico diventi un luogo di cura collettiva, pieno di creatività e inventiva, denso di servizi e utilità. Ora c’è bisogno di segnare un confine tra due mondi diversi, c’è bisogno di distinguere un corridoio ciclabile dal resto della strada per avere sicurezza: il mio desiderio è arrivare presto a un giorno in cui non ce ne sarà bisogno. Perché significherà che lo spazio sarà davvero di tutti e che ci sarà rispetto. Significherà che le biciclette, ma anche monopattini e pedoni, avranno preso il sopravvento. Che lo spazio pubblico sarà davvero tale: un luogo d’incontro. Che non sia solo un punto di passaggio; non sia un luogo caratterizzato solo dalla velocità legata allo spostamento, ma anche dalla lentezza che aiuta ad accorgersi dell’altro. Le piste ciclabili c’erano anche prima della pandemia. Se vogliamo davvero che questi due anni che hanno sconvolto le nostre vite e rivoluzionato le nostre abitudini ci servano per entrare in un mondo nuovo, dobbiamo fare un passo in più e guardare le strade con occhi nuovi: sono piste ciclabili, piste per i monopattini, corsie per le cargo bike, corsie per qualche automobile. Le strade sono luoghi di panchine, di servizi igienici, di opere d’arte e di tavolini per i ristoranti. Il mio sogno è una città dove non dobbiamo continuamente proteggerci dalle automobili e da alcuni maleducati che le guidano, dove non dobbiamo costruire barriere per separare chi va in bicicletta dagli altri utenti della strada e riempire di paletti e transenne ogni e qualsiasi spazio per il timore che qualcuno lo usi come parcheggio.

*Presidente

Milano Bicycle Coalition

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