Leggo in un’Ansa (non la trovo on line) che a Bari sarebbe scoppiato un caso per il divieto di donazione di sangue imposto in alcuno ospedali della città agli omosessuali; in altre parole, tra le molte ragioni per le quali non si può diventare donatore ci sarebbe anche l’omosessualità. Non i comportamenti omosessuali a rischio, l’omosessualità e basta.
Un fatto grave, per carità, ma di che cosa ci si stupisce? Sono decine e decine i casi di gravi discriminazioni a danno della beneamata (ah, no: quella è l’Inter!) comunità, questo è solo uno dei tanti.
In tutti i casi, siccome anch’io ricordo di qualcosa del genere in un modulo compilato anni fa per diventare donatore, ho fatto qualche ricerca su Internet; la maggior parte dei centri di donazione e delle associazioni informa in modo corretto e non c’è alcun riferimento all’orientamento sessuale del donatore, ma sempre e solo ai comportamenti a rischio, però ho trovato davvero spassosa questa frase nell’elenco delle “cause di sospensione definitiva dalle donazioni” proposto dal centro donazioni dell’ospedale San Raffaele di Milano:
- epatite virale in atto
- omosessualità (approvato in data 27/11/2000 un decreto legge che toglie l’omosessualità dalle cause di sospensione definitiva dalle donazioni; tale decreto sarà operativo non appena pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale)
- allergie gravi
- uso di droghe pesanti
- alcoolismo cronico
- neoplasie maligne
- diabete in trattamento insulinico o pluricomplicato
- TBC in atto
- eccetera
Update: Arcigay ha emesso un comunicato nel quale si cita anche il Policlinico di Milano; sul sito del centro donatori dell’ospedale, però, non c’è traccia di elementi discriminatori. Forse non scrivono, ma praticano?