Dicono che non si chiameranno Pacs per evitare polemiche, dicono che non hanno nulla a che vedere con i matrimoni gay, dicono, dicono, dicono. Parlano di
soluzione legislativa alle unioni civili
. Io fino a quando non avrò visto nero su bianco nel Programma (con la P maiuscola) di che cosa si tratta e fino a quando non avrò capito bene, fino ad allora non ci crederò. E quando poi avrò iniziato a crederci, mi darò del cretino: saranno riusciti a farmi essere contento per uno squallidissimo gioco al ribasso.
4 Comments
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Come ti ho scritto, secondo me non ci sarà proprio niente di cui essere contenti.
è davvero il trioonfo di Ruini e a noi non resta che cambiare paese se vogliamo essere rispettati
ieri ho lasciato un commento, ma è sparito.
comunque dicevo che non ci sarà nulla da festeggiare, basta leggere quello che dice Rutelli: “qualche diritto, ma nessuna cerimonia e nessuna registrazione”.
In pratica il diktat di Ruini.
i pacs forse saranno recepiti per direttiva europea (qualcosa lì si deve pur dare). il problema è che si intendono i pacs come matrimoni, quando sono ben altro…possibile che sia così problematico ampliare le unioni di stato ad ogni variabile statistica possibile?
massì quelli arriveranno; spiegheranno che istituisco paretela, non matrimonio (ma che triste).
(…ma anche qui c’è vago amore per fjordùr&soci?)