Attrazioni locali: the Leaning Tower of Texas @ Groom, TX
La Route 66 è l’America degli anni cinquanta che muore, di questo mi sto convincendo. La vedi lì, a volte la puoi ancora toccare, ma sai che non c’è più e non tornerà. Come mi era capitato altre volte, mi sembra di vederli gli americani di quei giorni: nei motel abbandonati e nei distributori di benzina e in questi piccoli agglomerati urbani lungo il percorso. Li guardo con molta simpatia: forse sono un po’ condizionato dalla passione di Nanda Pivano (avevo scritto Pirovano, grazie a Blimunda per avermi fatto notare *quanto* sono rinco!) e li penso tutti un po’ beat (and be-bop), ma tant’è se son qui è anche per incontrarli.
Anche Giulia e Matteo di Nuok stanno facendo un percorso simile: leggeteli, sono più ordinati e precisi di me.
Da Oklahoma City (Oklahoma) ad Amarillo (Texas) – 3 agosto, 282 miglia (1.084 totali)
- compaiono i cartelli del telefono amico (lo dicevo io che il clima era infame)
- dopo il verde dell’Illinois, qui siamo sul marrone e improvvisamente diventa tutto piatto
- si chiamano nativi americani, vero?
- la Route 66 si segue bene in Illinois e nel Missouri, un po’ meno in Oklahoma, malino in Texas
- il museo della Route 66 di Clinton, OK: ben fatto
- note americane: anche nella località più piccola e sfigata c’è un supermercato che ridicolizza la nostra EsseLunga più grande
- nessuno per strada, l’ho già detto: con questo caldo si può vivere solo al chiuso
- devo ammetterlo: senza il navigatore non avrei potuto (aggiungere verbo a caso)
- arrivi in Texas e te ne accorgi: croci enormi e chiese, più chiese
- non c’è più la Texaco, è comparsa invece la Love’s (ama il tuo distributore, sarebbe?)
- note americane: i distributori di benzina sono il centro della tua vita
- in Texas ci sono davvero i ranch circondati da palizzate bianche e i texani con gli stivali
- in Texas ci sono anche le torri (dell’acqua) pendenti
Le foto del viaggio per ora le sto mettendo su Facebook, pubbliche, poi farò un album migliore