Qualche tempo fa mi facevo bello della mia presunta guarigione dall’ipocondria galoppante. Mi sono quindi tenuto con una certa disinvoltura il mio bel distacco del vitreo e tanti saluti ai fanatici dei controlli medici. Almeno fino allo scorso weekend, quando la vista dall’occhio incriminato è molto peggiorata, sono iniziati anche alcuni doloretti, mosche e altre strane strutture a non finire.
Diciamo che il mio distacco dal distacco è svanito nel giro di poche ore e così questa settimana mi sono fatto un bel tour medico, che mi mancava da un po’. Alla fine tutto abbastanza bene nel senso: sto accidente di vitreo non si è staccato del tutto, resta ancora un po’ appiccicato alla retina e quindi ogni tanto mi dà più fastidio del normale. Se e quando si staccherà del tutto andrà meglio (dopo la pallina da squash e il pallone da calcio potrei provare a farmi colpire da una palla di ping pong o da una da rugby, dal lato appuntito).
Per il momento quindi mi tengo le mosche e le altre strane strutture volanti, tipo queste:
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A proposito di vedere: oggi a Milano è una giornata di quelle che ce ne sono poche. Stamattina c’era una luce, ma una luce così bella che mi sono quasi emozionato. Mi ha molto ricordato il cielo che ci ha accolto al nostro arrivo a San Francisco nella primavera del 2006 o il cielo del deserto che ci ha regalato una Las Vegas bellissima, qualche mese dopo. Purtroppo nemmeno il mio distacco del vitreo mi può regalare l’illusione di essere da un’altra parte, ma dovendo stare qui diciamo che è meglio starci in giornate come oggi.