- Marmaz vs. Yellowstone, day one:
* Marmaz is: (graphic) t-shirt + shorts + ciaba
* Yellowstone is: 50°F + rain + snow on the mountains + wind + be-aware-of-bears - Marmaz vs. Yellowstone, day two:
* Marmaz is: sore throat
* Yellowstone is: sunny - nel caso vi fosse sfuggito: Yellowstone è un parco nazionale di montagna, è tutto in montagna, sei sempre come minimo a 2.000 metri, fa un freddo pazzesco, di notte va vicino allo zero anche in piena estate
- qui i cellulari e Internet sono considerati un po’ cafoni e pochi chilometri dopo l’ingresso del Parco non funziona più nulla: tre giorni senza Rete sono una bella sfida, ma anche girare senza cellulare fa uno strano effetto; io devo dire capisco poco il senso ecologico di tutto ciò
- più motociclisti della media del Paese, età over 60, Harley e pelle, ma sono anche vere signore
- meno fumatori della media del Paese, se vedi qualcuno che fuma davvero ti volti
- se dovessi dire in poche parole: Yellowstone è uno straordinario parco giochi della natura, dove ti senti ospite appena tollerato, ma sempre inadeguato; poi non è che la valle, il bosco, i laghi, le cascate, i canyon, i geyser siano qualcosa di mai visto, ma tutte queste cose insieme e in queste proporzioni lo fanno diventare qualcosa di mai visto; questo strapotere della natura sull’uomo ricorda un po’ l’Islanda, un ricordo rafforzato anche dall’abbondanza di geyser (credo che appunto l’unico altro geyser al mondo sia quello islandese), e come in Islanda qui per miglia e miglia non c’è assolutamente niente; del Parco non mi sono piaciuti la necessità di stare tanto in macchina (è enorme e per vedere più cose devi fare parecchie miglia al giorno) e l’assenza di attività sull’acqua: il lago e i fiumi sono interdetti a qualsiasi tipo di navigazione
- se devi scegliere un posto dove stare (ammesso che tu riesca a trovarlo, un posto): Lake (Hotel del 1920 o Lodge), che è sul lago e fuori dalla strada quindi molto tranquillo (gli altri lodge sono tutti sul percorso e centri di mille attività, quindi c’è sempre molta confusione), oppure Old Faithful, l’albergo del parco per definizione (e chissà che spettacolo d’inverno)
- una grande emozione vedere così da vicino un cervo (poi tra moose, elk e deer ancora devo capire esattamente che cosa ho visto), abbastanza indifferente alla presenza dell’uomo (e di tutti quei giapponesi che lo fotografavano a ripetizione); per il resto: solo bisonti – che sono proprio bruttini, poveri, ma niente orsi
- viaggiare con un compagno che pubblica le foto su Facebook prima di te è abbastanza irritante, soprattutto quando i viaggi precedenti era un continuo “ti stacchi da quel computer?”
- siamo arrivati nella patria di Buffalo Bill e stasera: rodeo!