Faccio solo un tiro, che cosa vuoi che succeda? È iniziata più o meno così, faccio un tiro oggi e uno domani. Poi ho cambiato casa e si può stare fuori e ottobre è stato mite e c’è un tavolo e una sedia e la sera è perfetto per stare lì con un libro o con l’iPad e un bicchiere di vino e davvero manca solo una sigaretta. E così ho preso la bici e sono uscito a cercare un tabaccaio e mi sono comprato il tabacco, le cartine, i filtri, un accendino. Che bello stare lì fuori con l’iPad e il vino e farsi una sigaretta. Che bella quella manualità e che cosa perfetta per chiudere la giornata. Tanto una alla sera che cosa vuoi che sia?
E poi è arrivato un giorno storto e dopo ne sono arrivati altri e non ho più aspettato la sera e la sedia e il vino e la manualità: fumavo e basta.
Così come un idiota ho ricominciato, dopo sei anni e mezzo. Una cosa che non credevo sarebbe mai successa, eppure. E soprattutto non credevo sarebbe mai successa sapendo che chi ricomincia passa sempre da quel “che cosa vuoi che succeda”. Smettere mi era sembrata una vittoria e un momento di crescita, ricominciare è stata decisamente una sconfitta. Che ho fatto fatica ad accettare, e anzi credo di non averla affatto accettata perché ogni volta che mi vedo in uno specchio mi dico che sono un cretino. Una sconfitta tanto umiliante, peraltro, che non l’ho detto a nessuno perché mi vergognavo. Quindi ho fumato di nascosto oppure di sera, una sigaretta dopo l’altra.
Poi ho iniziato a sentire odore di fumo sui vestiti e sulle mani e trovare tabacco nelle tasche e sentire puzza in casa e avere molto meno fiato per correre. Mi sono rivisto in quel tunnel e tra i disperati che fumano dentro gli aeroporti, in quelle stanze dove fa impressione anche solo pensare di entrare (e dove ovviamente sono finito anch’io) e a dipendere dall’apertura di un negozio eccetera. Mi sono visto invecchiare di colpo: tanto smettere forse mi ha permesso di ringiovanire un po’, altrettanto ricominciare mi avrebbe fatto prendere tutti i miei anni e forse anche gli altri. Mi sono ritrovato con quella tosse da fumatore. E forse un po’ di fatica in più a fare quella salita con la bici.
Quindi ok, ci riprovo. A smettere, intendo. Però son quelle cose che al di là del danno e della stupidità ti lasciano proprio, come ho detto, sconfitto. Perché adesso so che come è successo questa volta potrà succedere ancora. E perché è stata una debolezza che non mi sarei aspettato. E che sarà un inferno, essendoci già passato e ricordando quanto mi è costato. Quindi comunque vada a finire è stata una cosa davvero stupida che lascia un segno profondo e dovrò buttare quello specchio perché altrimenti una di queste mattine lo prendo a testate.