Fino all’anno scorso potevo far finta di nulla, non sono mai stato forte in matematica. Ma adesso è dura: 2014-1964 fa 50. Potrebbe anche fare 60, con un calcolo frettoloso, quindi meglio affrontarla subito. Cinquantanni. Quando hai 20 anni quelli di 30 ti sembrano dei nonni, a 30 se hai visto l’Ultimo Bacio pensi al suicidio, a 40 non pensi più perché sei troppo impegnato a correre, a metterti creme, a star dietro a questa o quella ipocondria del momento. Ma a 50 che cosa devi fare o pensare? Boh, io non lo so.
Io penso solo che non sono pronto. Che il mondo come sarà tra 30 anni lo vorrei vedere da lucido, capace di muovermi, possibilmente su una bici a scatto fisso, capace di usare l’iPhone 19 senza bisogno di una badante. Penso ai luoghi che non ho ancora visto e che non esiste rimandare ogni anno il foliage nel New England solo perché capita in periodo poco compatibile con le ferie, per non dire di quelli che devo vedere meglio.
L’unica strada è fare in modo che per il mondo come sarà tra 30 anni non sia necessario aspettare proprio 30 anni. Costruire il futuro, subito però.