- bella e interessante: è nella mia top 3 dei posti dove trasferirsi a vivere, dopo il testa-a-testa tra Boston e San Francisco
- meglio non aspettare i 40 anni per andarci
- biciclette, biciclette, biciclette (non so quante siano davvero a Pechino, ma qui sono di più)
- se sei a piedi guardati da: biciclette, mamme-cicliste con 3 bambini nel cesto la sigaretta in bocca il cellulare in una mano un panino nell’altra (i freni sono tutti a pedale, ma poco importa), tram, automobili: in tutti i casi, se sei un pedone sei all’ultimo posto della catena alimentare, sappiti regolare
- non venire se hai appena smesso di fumare, c’è fumo ovunque e lo senti anche con 30 nodi di vento e pioggia battente, che poi è un po’ il clima tipico
- di ombrelli son pieni i cestini (vedi sopra)
- se sei appena stato a Helsinki, qui gli uomini ti sembreranno tutti modelli: sono comunque belli, ma di loro parlerò in un altro post
- anche di Butt parlerò in un altro post
- la segnaletica orizzontale non esiste, e quella che esiste fa paura (vedi sopra il perché)
- loro, gli olandesi, sono abbastanza lenti; oppure noi siamo milanesi un po’ isterici (una via di mezzo probabilmente: tanto poi loro recuperano il tempo guidando – qualsiasi mezzo – come dei pazzi)
- nelle strade principali c’è molto rumore, poi giri l’angolo e sei in un altro mondo; e un mondo che a tratti ti può ricordare un quartiere di Parigi, un paesino inglese, una zona elegante di Boston
- il museo Van Gogh mi ha un po’ deluso (delirio di gente, illuminazione pessima), nonostante lui sia tra i miei preferiti: come dice F. tra le cose da non fare ad Amsterdam c’è
Comprare un poster di Van Gogh infilato nella scatola triangolare, come i liceali italiani che devono spiegare alla mamma cosa hanno fatto ad Amsterdam
- sempre F. che se intende dice che il Rijksmuseum è bellissimo; noi abbiamo preferito andare a vedere un’esposizione di cadaveri (che avevamo perso quest’estate in America), diciamo di corpi: fantastici
- se sei un architetto, ti piacerà: il centro e le cerchie dei canali sono piene di case bellissime, una attaccata (storta) all’altra; ma anche i quartieri nuovi – come i bacini portuali orientali – sono interessanti: le case sono ben inserite nell’ambiente e le persone sembrano ben inserite nelle case
- belle le case, gli uomini, i quartieri: si curano e ci tengono, si vede anche dai molti negozi di articoli per la cura del corpo
- il quartiere che a noi è piaciuto di più è Jordaan: una zona di studenti piena di pub uno più carino dell’altro, per non dire della tranquillità delle strade
- sarà la capitale mondiale del libro nel 2008
- della cucina non posso dire nulla, ma le palle di olio sono qualcosa…
- le foto sono su Flickr, i link su del.icio.us
18 thoughts on “Amsterdam in a post”
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Certo che una cosa che si chiama “palla di olio” non è che faccia proprio venire l’acquolina in bocca…
Più che altro fa ingrassare solo a vederla :-) In tutti i casi è una frittella, un bombolone, qualcosa del genere.