Valle della morte, 2003
Cercavo le foto dei nostri primi viaggi, 10 anni fa. Ne ho trovate pochissime, e infatti usavamo ancora la pellicola. In compenso ci sono le mappe e le carte stradali della California, ci sono i fiori secchi delle Cicladi in primavera. Ci sono i biglietti della metro di Atene, tutta in fermento per le Olimpiadi che sarebbero arrivate l’anno successivo, e di New York, che cercava ancora di uscire dal tunnel. Certo che mi ricordo di quella mattina a Santorini, che non c’era in giro nessuno e faceva quasi freddo. E anche dell’incredulità quando ci siamo affacciati sul Grand Canyon a Mather Point, e non volevamo andare via perché “non ci torneremo mai più“. Ci siamo tornati tante altre volte, come a Times Square dove siamo sbucati quasi per caso dal buio di una prima notte newyorkese e ci siamo accesi all’improvviso insieme alle luci della città. Era l’agosto del 2003: l’India arriva al momento giusto per festeggiare tutto il mondo che abbiamo visto nel frattempo e quello che vedremo là davanti, la strada è ancora lunga.